BARBERO RISPONDE SU LA7

di Luigi Bramato

Ha proprio ragione Umberto Galimberti: per fare l’insegnante, e farlo come si deve, non basta superare un concorso. Bisogna essere prima di tutto empatici. Bisogna, cioè, essere in grado di entrare in sintonia con gli umori (e i malumori) degli studenti al punto da riuscire a trasmettere e generare entusiamo. Curiosità. Partecipazione. Prendiamo come esempio la storia. È prassi comune, purtroppo, tra gli insegnanti, ridurre i grandi avvenimenti dell’uomo a uno sterile elenco di date e nomi difficile (e inutile) da digerire. Quando invece bisognerebbe far “fluttuare” i secoli, utilizzando gli strumenti più raffinati ed efficaci dell’arte oratoria, per raccontare (ecco la parola magica!) le grandi avventure del passato. Con “incursioni” improvvise e illuminanti nei vari campi del sapere, dalle arti alle scienze. Ne sa qualcosa il prof. Alessandro Barbero che di quest’arte, l’arte dell’insegnamento, è maestro. Ora che ha abbandonato, per ragioni anagrafiche, la cattedra all’Università del Piemonte Orientale di Torino, giornali, radio, case editrici e tv se lo contendono. Perché è bravo, certo. E perché riesce a tenere insieme, fondendoli, il rigore dello storico e l’efficacia del grande comunicatore. Al punto da ricevere ogni giorno centinaia di domande, le più diverse, dagli studenti di tutta Italia – sul Medioevo e su Napoleone, Cesare, Mussolini, Garibaldi e Pericle – per rispondere alle quali La7 ha confezionato un nuovo format di divulgazione che va in onda il lunedì alle 22.40 circa. Si chiama “Barbero risponde”. E ne è consigliata vivamente la visione.